lunedì 16 aprile 2012

Non voglio nè negri nè cinesi

Ecco cosa ha risposto sua madre alla nostra richiesta di consenso e firma per la domanda di adozione.

Un pugno allo stomaco non solo per la barbarie del discorso ma per il luogo (in mezzo ad una strada), per la situazione (innumerevoli tentativi di procreazione assistita falliti), per la complicità di mio suocero che ci dava il suo assenso chiedendoci di "fare per bene".

E poi l'invito a provare in maniera naturale, a non pensarci che poi sarebbe arrivato (sì, dopo 7 anni di tentativi più che mirati).

Morale della favola, da quel giorno non li ho più voluti vedere e quando sono stato costretto a trascorrere delle ore nelle loro vicinanze li ho ignorati non per il gusto di farlo ma per la nausea che provavo.

La suocerà mi ha chiamato una volta sul cellulare (visto la chiamata) e inviato un sms di auguri per il compleanno nel quale non capiva il perché del fatto che non la volessi più vedere con un bel "... fate voi" finale.

Ecco chi saranno i nonni materni di mio figlio/a.

Persone che non sanno amare la loro di figlia, che non sanno rinunciare ai loro egoismi per la gioia che potrebbero donarci e donargli/le.

Credo che la relazione con loro sia compromessa anche perché ho sempre cercato di tenere vivo un rapporto fatto di menzogne reciproche; è sempre stato chiaro che vi era una preferenza per il cognato dato che c'era la preferenza (in modo quasi totale da parte del suocero) per la figlia minore, mia cognata.

Il fatto principale è che io, da allora, sto bene ed in pace con me stesso; vivo le mie tensioni quotidiane del lavoro e del processo adottivo in maniera più proficua avendo eliminato una causa predominante del mio "stare male".

Ho avuto sfortuna nel rapporto con i suoceri, non c'è che dire, anche se da subito avevo capito che tipo di persone fossero.

A tutti coloro che mi accusavano di essere "cattivo", "sgarbato" e "indisponente" con la famiglia di mia moglie non potevo ribattere tutto il dolore che mi avevano causato, di sicuro in maniera non voluta almeno spero, perché venivo tacciato di "esagerato".

Forse, anzi di sicuro, questa è la prima volta che metto nero su bianco un punto di debolezza così preponderante nella mia vita.

Mi sono chiuso a riccio o forse ho trovato lo spunto per dire basta, non ne posso più e non sono capace di accettare altro fango addosso.

Mia moglie non ha provato il mio stesso disprezzo in quegli istanti; è come se fosse stata impermiabilizzata a quelle parole tanto che non ha interrotto i rapporti anche se li vedo notevolmente diminuiti.

Alla fine quei fogli li hanno firmati, di sicuro per non passare male e non al contrario perchè amano la propria figlia e la vogliono vedere felice.

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